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ToggleOggi voglio raccontarti le tecniche che le api impiegano per contrastare il calore estivo, assicurando la sopravvivenza e il benessere della loro comunità.
Estati sempre più calde
I cambiamenti climatici stanno rendendo le temperature estive sempre più elevate. Le ondate di calore intenso hanno ripercussioni non solo sulle nostre vite e abitudini, ma anche su quelle degli insetti impollinatori, tra cui le api.
Come reagiscono queste piccole creature quando il caldo diventa insopportabile?
Un recente studio – condotto da un gruppo internazionale di ricercatori e pubblicato sul Journal of the Royal Society Interface – ha indagato a fondo i meccanismi adottati dalle api in situazioni di stress termico, svelando l’incredibile sinergia con cui riescono a regolare la temperatura all’interno dell’alveare.
L’importanza di un habitat ottimale
Nell’alveare, dove si raduna e prospera l’intera famiglia, è importante mantenere una temperatura idonea per la sopravvivenza delle api e per lo sviluppo in salute della covata.
Per questo motivo, quando fuori fa troppo caldo o troppo freddo, le api devono attuare strategie efficaci per regolare il clima interno della loro casa e salvaguardare i piccoli.
Pensa che queste incredibili creature riescono a mantenere la temperatura della zona centrale del nido a 34-35°C medi in estate e intorno ai 25°C in inverno, indipendentemente dalle condizioni esterne!
Abbiamo visto in un articolo precedente che in inverno, ad esempio, le api si raggruppano in un glomere per mantenersi al calduccio a vicenda. E quando fa troppo caldo?
Come le api si proteggono dal caldo torrido: le strategie adottate per rinfrescare l’alveare
Utilizzando metodi avanzati di tracciamento automatico, i ricercatori sono stati in grado di analizzare i comportamenti delle api prima e durante i periodi di calore intenso. Vediamo quali sono:
- Ventilazione (fanning): una delle tecniche più affascinanti è il “fanning”, ovvero l’uso delle ali per generare correnti d’aria. Le api si posizionano strategicamente vicino all’entrata dell’alveare o in altri punti chiave, e con movimenti rapidi e sincronizzati delle ali, creano flussi d’aria che aiutano a diminuire la temperatura interna. Questa attività collettiva trasforma l’alveare in un ambiente più fresco e vivibile.
- Raccolta e distribuzione dell’acqua: un’altra tattica vitale è la raccolta di acqua. Alcune api si specializzano nel reperire acqua dall’esterno e, una volta rientrate, la distribuiscono in diverse zone del nido. L’acqua, sparsa sulle pareti dell’alveare, evapora, contribuendo significativamente al raffreddamento dell’ambiente interno. Questo processo non solo rinfresca l’aria ma aiuta anche a mantenere un’umidità ottimale per la covata.
- Evacuazione dell’alveare: in condizioni di calore estremo, alcune api possono decidere di lasciare temporaneamente l’alveare. Questa evacuazione strategica, osservata durante lo studio, riduce il carico termico all’interno dell’alveare. Diminuendo la densità di api, si riduce anche il calore generato, un principio semplice, ma efficace, per mantenere una temperatura tollerabile all’interno del nido.
Le Api, maestre di adattabilità e collaborazione
Abbiamo visto come le tecniche adottate dalle api per mantenere una temperatura costante all’interno dell’alveare siano frutto di una collaborazione e coordinazione impeccabili.
Un comportamento che, ancora una volta, evidenzia come queste incredibili creature siano capaci di lavorare insieme per affrontare e superare le sfide ambientali.
Anche la loro abilità di reagire tempestivamente a condizioni estreme è un esempio straordinario di intelligenza collettiva e resilienza.
I ricercatori hanno infatti scoperto che, in risposta al calore, le api limitano il tempo trascorso nelle zone centrali del nido, spostandosi verso le aree più fresche nella parte superiore. Parallelamente, un numero crescente di api sceglie di lasciare temporaneamente l’alveare.
Questo aumento di movimento e dispersione porta a una riduzione temporanea delle api specializzate in attività specifiche. Normalmente, infatti, le operaie si dedicano a compiti ben definiti in base alla loro età. Tuttavia, sotto stress termico, queste ampliano la loro attività generale e si disperdono in aree più estese abbandonando, momentaneamente, le mansioni abituali.
Quando poi lo stress termico si attenua, e le condizioni all’interno dell’alveare si normalizzano, le operaie specializzate tornano rapidamente ai loro comportamenti e attività precedenti.
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Note:
Lo studio a cui si fa riferimento in questo articolo è “How honeybees respond to heat stress from the individual to colony level” pubblicato il 18/10/2023
Copywriter ed esperta in comunicazione e marketing digitale. Per professione sono curiosa e appassionata di tutto quanto riguarda l’innovazione tecnologica, nel tempo libero invece mi dedico all’apicoltura e alla vita di campagna.