A.
Alveare | È il nido naturale delle api. Anche un’arnia (o altra struttura predisposta dall’uomo per allevare api) può essere un alveare, l’importante è solo che sia provvista di favi e popolata da api. |
Analisi Pollinica | Si chiama analisi pollinica l’esame del contenuto del polline di un miele |
Ape | Le api allevate dagli apicoltori appartengono alla specie “Apis Mellifera L.” Probabilmente originaria dell’Asia sud orientale, oggi l’Apis Mellifera L. è stata diffusa dall’uomo in tutto il mondo. Esistono diverse sottospecie di Apis Mellifera L. tra cui la specie ligustica (ape italiana), l’ape carnica, l’ape nera, l’ape caucasica e l’ape africana. |
Apiario | L’apiario è il luogo all’aperto dove l’apicoltore colloca le proprie arnie con api. Può essere più o meno grande, a seconda del numero di famiglie di api che ospita. |
Arnia | L’arnia è la casetta (solitamente in legno) dove vivono le famiglie di api. Esistono in commercio diversi tipi di arnie e di dimensioni variabili. Se vuoi approfondire tutto sulle arnie, ti consiglio il mio articolo dedicato “Le arnie per api: tutto quello che c’è da sapere” |
B.
Blocco di covata | Per blocco di covata si intende il periodo in cui la regina smette di deporre uova. Solitamente questo accade in maniera naturale all’inizio dell’inverno (o in tardo autunno). Il blocco di covata può essere anche indotto dall’apicoltore in estate per trattare le api contro la varroa. |
Bottinatrice, ape | Si chiama bottinatrice l’ape addetta alla raccolta fuori dall’alveare di acqua, nettare, polline e propoli. Un’ape diventa bottinatrice dal suo 22esimo giorno di vita. |
Buckfast, ape | L’Apis Mellifera x Buckfast è un’ape ibrida selezionata da Padre Adam nell’abbazia Buckfast in Inghilterra incrociando una regina italiana e maschi inglesi. |
C.
Cella | I gruppi di celle esagonali in cera vengono costruiti dalle api sui loro favi. Le celle sono utilizzate dalla regina per deporvi le uova e dalle operaie per immagazinare il miele di scorta. |
Cera | La cera d’api è una sostanza che le api producono per utilizzarla poi come materiale da costruzione. Viene secreta da apposite ghiandole dalle api operaie e poi lavorata con le mandibole, aggiungendo polline e propoli. |
D.
Deriva | Si chiama deriva quando un’ape bottinatrice si infila in un’arnia diversa dalla sua di origine. Per evitare la deriva è utile avere le arnie di colori diversi e tenere una certa distanza tra l’una e l’altra. |
Diaframma | I diaframmi sono dei separatori di legno che vengono inseriti nelle arnie quando occorre stringene lo spazio. Esiste anche il diaframma nutritore che serve per mettergli lo sciroppo di zucchero se non hanno cibo a sufficienza. |
E.
Escludiregina | L’escludiregina è una griglia che viene messa nell’arnia tra i telai e il melario per far sì che la regina non salga nel melario a deporre uova. |
F.
Favo | Si chiama favo l’insieme delle celle esagonali dove l’ape regina depone le uova e le operaie immagzzinano le scorte di miele e polline |
Foglio cereo | Si tratta di un foglio di cera con prestampate le bozze delle celle esagonali del favo. Viene montato sui telaini dell’arnia dall’apicoltore, che lo fa aderire alla struttura appoggiandolo su di un filo di ferro leggermente scaldato (affinché la cera aderisca) |
Fuco | I fuchi sono i maschi delle api. Vengono allevati da queste ultime a partire dalla primavera e fino all’estate, al fine di fecondare le nuove regine. In inverno, dato che non servono più, vengono cacciati dalle operaie. |
G.
Glomere | Chiamato anche grappolo, il glomere è un ammassamento che le api fanno in inverno per proteggere sé stesse e la regina dal freddo. . All’interno del glomere, infatti, la temperatura non scende mai al di sotto dei 25 gradi. |
I.
Idromele | L’idromele è una bevanda alcolica prodotta dalla fermentazione del miele. |
Imenottero | Gli imenotteri sono un ordine di insetti che comprende oltre 120.000 specie diffuse in tutto il mondo. |
Impollinazione | L’impollinazione consiste nel trasporto del polline dalla parte maschile a quella femminile della stessa pianta o di piante diverse. L’impollinazione è un’attività indispensabile per la riproduzione delle piante. |
Invernamento | Invernare le api significa, per l’apicoltore, accompagnarle e prepararle ad affrontare i freddi mesi invernali. |
L.
Larva | Dopo la schiusa dell’uovo deposto dall’ape regina, la larva è il secondo stadio dello sviluppo di quella che sarà una nuova ape. Le larve si riconoscono perché sono di colore bianco perlato, e sono arricciate a forma di “C” sul fondo delle cellette del favo. Dalla larva si passa allo stadio di pupa, e infine a quello dell’insetto ape. |
Ligula | La ligula è la lingua dell’ape. È di forma allungata perché serve per raggiungere il nettare nel fiore. |
M.
Melario | È una parte rimovibile dell’arnia, dove l’apicoltore inserisce i melarini (telaini che serviranno per la raccolta del miele). |
Melata | La melata è una secrezione zuccherina rilasciata da diversi tipi di afidi presenti sulle piante. Gli afidi succhiano col loro apparato boccale la linfa delle piante che, avendo fatto la fotosintesi, contiene zuccheri. Le secrezioni degli afidi di conseguenza sono zuccherine, e vengono mangiate da altri insetti come le formiche e le api. Dalla melata le api fanno il noto miele di melata. |
Melissopalinologia | La melissopalinologia è quella branca della palinologia che studia il polline contenuto nel miele per ricavare informazioni sulla sua origine botanica e geografica |
N.
Nettare | Il nettare è una sostanza zuccherina prodotta da alcuni tipi di piante e fiori per attirare e ricompensare gli insetti impollinatori, fondamentali per la riproduzione della pianta stessa. Questi insetti infatti si chiamano anche “pronubi” (vedi voce dedicata). Il nettare è diverso per ogni specie di pianta e viene utilizzato dalle api produrre il miele (non il polline come molti erroneamente pensano). Una curiosità! Alcune piante di agrumi nel nettare mettono piccole quantità di caffeina perché hanno visto che con la caffeina le api ritornano e sono felici. In questo modo la pianta aumenta le probabilità di essere impollinata. |
Nomadismo | Chiamato anche transumanza, il nomadismo consiste nello spostare le api dove ci sono fioriture importanti. Si tratta fondamentalmente di apicoltura nomade o pastorale, che viene fatta per aumentare sia il raccolto, sia le tipologie di mieli che si possono produrre. |
O.
Operaia, ape | Le api operaie, tutte femmine, sono di dimensioni più piccole dell’ape regina e vivono fino a 40 gg in estate, in inverno anche 6 mesi. Quelle che pungono sono solo quelle addette a difesa (ognuna ha un ruolo all’interno dell’alveare in base all’età e all’esperienza. |
Orfana, famiglia | Se in una famiglia di api muore la regina viene a mancare l’odore che questa emana (feromone) e si crea all’interno dell’alveare un senso di orfanità. Le operaie infatti si accorgono subito che non c’è più la regina e se hanno uova a disposizione ne allevano subito un’altra. Se non ci sono uova la famiglia muore in 40 giorni. Alcune operaie nel frattempo provano a fare delle uova, ma non essendo sono fecondate nascono solo fuchi (si chiamano api fucaiole) e la famiglia muore. |
Organolettico | Le caratteristiche organolettiche di un prodotto – e in questo caso del miele – sono quelle proprietà percepibili dai nostri organi di senso: la vista, il tatto, l’olfatto, il gusto e, eventualmente, l’udito. |
P.
Palinologia | Si chiama palinologia la scienza che studia i pollini |
Pane d’api | Si chiama Pane d’api il polline immagazzinato nelle cellette del favo e poi ricoperto con un sottile strato di miele, affinché possa essere conservato. |
Polline | Il polline è lo spermatozoo delle piante e va spostato da una pianta ad altra, affinché avvenga la fecondazione. Per le api, invece, il polline è la loro “bistecca” perché è molto ricco di proteine. Infatti, il polline viene raccolto dalle api soprattutto per nutrire la covata, altrimenti quest’ultima non crescerebbe. Esistono tantissime varietà e tipologie di polline e se, aprendo un’arnia, vediamo pollini di diversi colori vuol dire che nella zona vi è biodiversità ambientale. Un segnale molto positivo! Curiosità! L’Ape operaia è dotata di peli a piuma perché così il polline si attacca meglio. L’Ape bottinatrice si pulisce dal polline con le zampette, ne fa palline, e le accumula nell’alveare. |
Pronubi, insetti | Gli insetti pronubi sono quelli che (letteralmente) “favoriscono le nozze”. Questo perché aiutano a trasportare il polline da un fiore all’altro, permettendo così l’impollinazione, ovvero la riproduzione delle piante, e la formazione dei frutti. |
Propoli | La propoli è una resina prodotta dalle piante che le api raccolgono e portano all’interno dell’alveare. Le api usano la propoli per chiudere tutti gli spazi vuoti all’interno dell’alveare (hanno la fobia degli spazi vuoti!) o per uccidere e propolizzare eventuali intrusi. Tutto quello che è estraneo all’alveare e che non riescono a sminuzzare e a trascinare fuori dall’arnia, infatti, le api lo propolizzano per difendersi da eventuali malattie. |
R.
Regina, ape | La regina si distingue dalle altre api per il suo addome più lungo e per il torace più grosso. È l’unica femmina con un apparato riproduttore sviluppato ed è la madre di tutte le api all’interno dell’alveare, sia delle operaie sia dei fuchi. Non sa usare il pungiglione. Curiosità! Una regina può deporre fino a 3000 uova al giorno. |
S.
Saccheggio | Il saccheggio avviene quando gli sciami più forti rubano il miele a quelli più deboli. Solitamente questo fenomeno viene innescato quando si dà del miele o dello zucchero alle api. |
Sciamatura | La sciamatura è il metodo con cui le api si riproducono. Prima di sciamare la vecchia regina depone una nuova regina. Quando quest’ultima sta per nascere (sfarfallare), la vecchia regina lascia l’alveare con metà delle operaie alla ricerca di una nuova casa. In questo modo si formano due diverse famiglie di api. |
Sfarfallamento | Lo sfarfallamento avviene quando l’ape adulta fuoriesce dalla sua cella opercolata (rosicchiando la cera che lo chiudeva) dopo aver completato l’ultima muta. |
T.
Trofallassi | È lo scambio di cibo tra le api ed avviene di bocca in bocca. Si tratta di un’attività molto importante dal punto di vista sociale perché, oltre a scambiarsi il cibo, le api si trasmettono informazioni importanti. |
V.
Varroa | La varroa è un acaro che si nutre della linfa delle api e trasmette loro dei virus causandone mortalità precoce. |
Copywriter ed esperta in comunicazione e marketing digitale. Per professione sono curiosa e appassionata di tutto quanto riguarda l’innovazione tecnologica, nel tempo libero invece mi dedico all’apicoltura e alla vita di campagna.
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