Gli utilizzi del miele nell’antico Egitto: cucina, medicina e riti

Gli antichi egizi sono stati tra i primi popoli ad allevare api per produrre miele. Essi credevano che le api fossero state create dal dio del sole Ra, e per questo motivo le consideravano speciali. Ovviamente, questo vale anche per i prodotti delle api: il miele e la cera. Oggi ho deciso quindi di raccontarti come e per che cosa gli antichi egizi utilizzavano il miele. Buona lettura!

L’utilizzo del miele in cucina

Nell’antico Egitto, il miele era utilizzato come dolcificante perché la canna da zucchero non era ancora stata importata dall’Asia. Questo prodotto, però, era molto costoso e quindi non era alla portata di tutti. Le persone ricche, la cui alimentazione era basata su una dieta variegata – che includeva cereali, frutta e verdura, carne e pesce, latte, vino e birra – potevano permettersi anche il miele. I più poveri, invece, consumavano perlopiù grano e birra, che ricevevano in cambio del loro lavoro come salario.

Oltre a mangiarlo direttamente, gli antichi egizi usavano il miele anche come ingrediente in cucina. Con un impasto di datteri e miele, pare preparassero delle torte a forma di lunghi triangoli, o spicchi, ricoperte di semi di sesamo. Un altro tipo di dolce era invece a base di un impasto, cotto al forno, di farina macinata ricavata dai tuberi di zigolo dolce  (Cyperus esculentus) e miele.

Durante il periodo greco-romano, il miele veniva aggiunto anche al pane. Ad Alessandria, ad esempio, era popolare il pankarpian, un pane al cui impasto i cuochi aggiungevano del miele. Il composto veniva poi arrotolato in palline e avvolto in un papiro per la cottura.

Oltre a queste ricette, gli antichi egizi usavano il miele anche per addolcire il vino e la birra.

L’utilizzo del miele in medicina 

Il miele aveva un importante ruolo anche nell’antica medicina egizia.  All’epoca, per quanto riguarda la conoscenza delle piante e dei loro utilizzi per curare le malattie, i medici egizi erano considerati tra i migliori al mondo.

Pochi altri ingredienti erano ampiamente prescritti come il dono del dio Ra. Il fatto stesso che provenisse dal dio del sole probabilmente lo rendeva, agli occhi degli egizi, un ingrediente ancora più prezioso. Basti pensare che i diversi papiri di medicina che ci sono pervenuti contengono oltre 900 ricette di medicinali di cui ben 500 utilizzano il miele come ingrediente!

Anche se in alcuni casi, i medici aggiungevano il miele ai loro preparati solo per rendere più appetibili quelli amari o dal sapore sgradevole, o come addensante per unire gli ingredienti, gli utilizzi del miele nella medicina dell’antico Egitto erano davvero tanti e svariati!

Il miele per uso interno

Per uso interno, gli antichi egizi adoperavano il miele per trattare i disturbi digestivi e intestinali, e per la cura di problemi respiratori e parassitari. Diverse ricette confermano l’utilizzo del miele anche in ambito ginecologico. Ad esempio, per aiutare le donne a non rimanere incinte i medici preparavano una ricetta a base di acacia macinata, carruba e datteri mescolati con miele.

Il miele per uso esterno

Per quanto riguarda l’uso esterno, invece, il miele serviva a favorire la guarigione e lenire il dolore di ferite e ustioni, e per fermare l’emorragia e accelerare la guarigione dopo una circoncisione. Data la sua viscosità, il miele era considerato l’ingrediente ideale per creare unguenti e balsami per la pelle! Talvolta, proprio per questa sua caratteristica, veniva usato anche come una sorta di adesivo per fissare i bendaggi.

I medici dell’antico Egitto utilizzavano il miele anche per preparare diversi trattamenti per gli occhi che servivano, ad esempio, per curare eventuali lesioni dell’occhio o anche semplicemente per rimuovere eventuali corpi estranei presenti. Anche i dentisti dell’epoca aggiungevano il miele ai loro preparati per curare il mal di denti.

Altri utilizzi del miele nell’antico Egitto

Tutte le proprietà del miele di cui ti ho raccontato sopra, ne facevano un prodotto di così alto valore nell’antico Egitto, che poteva essere usato anche come metodo di pagamento per acquistare beni e servizi o per pagare tributi e tasse.

Il miele era usato anche per pagare i sacerdoti in cambio della celebrazione di riti religiosi, per nutrire gli animali sacri e per fare offerte ai templi.  Numerose, infatti, sono le testimonianze di cerimonie religiose in cui ci serviva del miele come offerta alla statua (o mummia) di un re, un nobile, oppure a un dio.

Non solo! Poiché gli antichi egizi credevano che i morti avessero bisogno del loro corpo nell’aldilà – da qui l’usanza della mummificazione – ne conseguiva che nell’aldilà il corpo avesse bisogno anche di cibo e bevande. Per questo motivo nelle tombe – oltre a mobili sontuosi, gioielli, carri, letti e altri oggetti ritenuti necessari nell’aldilà – venivano inclusi generi alimentari tra cui, ovviamente, un’anfora di miele.

Per approfondire:

Se vuoi approfondire questo argomento, ti consiglio questi due testi (in inglese), che sono alcune delle fonti su cui mi sono basata per realizzare questo articolo:

The Tears of Re: Beekeeping in Ancient Egypt

The Sacred Bee in Ancient Times and Folklore

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