Apicoltore che racconta alle api il dolore di una perdita importante

Raccontarlo alle api: un’antica usanza di legame e rispetto

Era l’8 settembre 2022 quando il mondo intero si fermò all’improvviso per assistere a un evento che chiudeva un’era: la scomparsa della Regina Elisabetta.

Mentre il dolore e il lutto riempivano le maestose stanze di Buckingham Palace, lontano dagli eventi ufficiali e dalla risonanza mediatica l’apicoltore reale John Chapple visitava le arnie della regina d’Inghilterra per adornare ciascuna con un fiocco nero e per “raccontare alle api” la morte della loro padrona.

Ripreso da tv e giornali, questo semplice gesto ha riacceso l’interesse verso un’antica tradizione quasi dimenticata. Un’usanza che sembrava appartenere al passato, ma che quel giorno tornava a parlare al presente, con la sua possente carica emotiva e simbolica.

Telling the bees

In inglese si dice “telling the bees”, e tradotto significa raccontarlo alle api. Si tratta di un antico rituale che nasce dalla convinzione che le api non siano semplici insetti, ma membri estesi della famiglia, capaci di percepire le emozioni e le energie dei loro custodi.

Di conseguenza, come si fa con chi ci è caro, le api meritano di essere informate sugli eventi significativi che accadono in famiglia.

Le origini della tradizione

L’usanza di raccontare alle api sembrerebbe affondare le sue radici nella mitologia celtica, dove si credeva che le api fossero messaggere degli spiriti.

Quando una persona moriva, si diceva che le api seguissero l’anima nel suo viaggio verso l’aldilà. Questa credenza, tramandata nei secoli, ha trovato casa nelle campagne europee, diventando un’abitudine per gli apicoltori di Inghilterra, Irlanda, Germania e non solo.

Informare le api di nascite, matrimoni e morti non era solo un atto simbolico, ma una vera e propria necessità. Si credeva infatti che, se le api non fossero state incluse negli eventi importanti della famiglia, avrebbero potuto abbandonare l’alveare o, peggio ancora, morire. E così, ogni volta che la vita portava cambiamenti, gli apicoltori si avvicinavano alle arnie, bussavano delicatamente e raccontavano alle loro piccole compagne le gioie e i dolori del momento.

Un rituale fatto di rispetto e connessione

La tradizione del raccontare alle api si esprimeva attraverso gesti semplici ma profondamente simbolici. In caso di lutto, le arnie venivano adornate con un panno o un nastro nero, mentre l’apicoltore, con rispetto, si avvicinava e annunciava sommessamente: “La padrona è morta.

Nei matrimoni, gli sposi visitavano le arnie e, in segno di condivisione, offrivano alle api un pezzo di torta nuziale, come a voler coinvolgere le loro compagne ronzanti nella gioia del momento.

Persino in occasione della nascita di un bambino si credeva importante informare le api, quasi a prepararle per l’arrivo di una nuova vita nella famiglia.

Sebbene le modalità cambiassero da regione a regione, il filo conduttore era sempre lo stesso: riconoscere nelle api non solo lavoratrici instancabili, ma compagne di vita, degne di rispetto e gratitudine.

Riscoprire il legame con la Natura

Oggi, questa tradizione sopravvive solo in piccoli angoli del mondo, tra apicoltori appassionati e persone che vedono in questo gesto un modo per riconnettersi con la natura. Raccontare alle api non è più considerata una necessità, ma rimane ancora un atto di amore e consapevolezza.

Ogni volta che un apicoltore bussa delicatamente a un’arnia e parla con le sue api, sta riaffermando un legame che va oltre la “produzione di miele”. Sta ricordando che viviamo tutti in un mondo di relazioni, dove ogni creatura ha un ruolo essenziale e una voce.

Forse, in un’epoca in cui molte persone si sentono sempre più distanti dalla Natura, potremmo imparare qualcosa da questo gesto: l’importanza del ritrovare il tempo per fermarci e sussurrare le nostre emozioni, condividendo con umiltà e rispetto ciò che ci rende davvero umani.

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